Manca sempre meno a mezzanotte

Non è un titolo ottimista questo; ché l’ultimo responso redatto oggi dal Bulletin of the Atomic Scientists è molto chiaro. Un traguardo mai raggiunto. Nella grafica rappresentativa dell’Orologio dell’Apocalisse, cento secondi alla mezzanotte dell’umanità!

Erano due minuti l’anno scorso. Il risultato del calcolo che il gruppo di scienziati effettua a partire dal 1947, negli ultimi anni ha incluso, oltre alla minaccia atomica, anche le possibili conseguenze della crisi climatica. Seppure in misura diversa, entrambe incombono sul destino del pianeta.

Il meccanismo delle lancette era partito, due anni dopo Hiroshima e Nagasaki, con un valore arbitrario di 7 minuti. Due anni dopo, nel 1949, lo scoppio della prima atomica sovietica spinse gli scienziati del Bulletin a spostarle a tre minuti. E via via muovendosi, anno dopo anno, seguendo metaforicamente speranze e disillusioni di noi cittadini del pianeta Terra: la fine della Guerra Fredda; la nuova corsa al riarmo; la distruzione progressiva dei territori per via del clima che va impazzendo.

E’ significativo l’insieme dei grafici nella dashboard presente nel sito. Che illustrano come si sono evolute anno per anno le sorgenti di minaccia, nucleare e adesso anche climatica. Certo raffrontando il numero di atomiche esistenti negli anni ’80-90 con la successiva progressiva loro riduzione, un dubbio sull’affidabilità dell’orologio a qualcuno verrebbe. Ma altre gravi considerazioni, politicamente attuali, spingono a mantenere alto il pessimismo. Dismissione di accordi decennali tra le superpotenze, ordigni in ammodernamento, e non più solo deterrenza ma anche possibilità concrete, nella mente di leader e di generali, sul loro possibile utilizzo.


Dal “Bulletin of the Atomic Scientists”: le tappe della minaccia e gli aggiornamenti delle lancette…

Anche lo scorso anno eravamo fermi a 2 minuti… ma la storia continua.

L’inizio della fine delle armi nucleari

Una nuova creazione multimediale, un film-documentario prodotto da “Pressenza”, una spinta ulteriore per chiedere ad alta voce un mondo senza atomiche.


Era un’idea nata un anno fa al fine di documentare la storia del TPNW, il Trattato per la proibizione delle armi nucleari. E alla fine concretizzata in un film-documentario, la cui versione in lingua originale è stata presentata a Santiago del Cile nel maggio scorso, mentre la versione inglese ha avuto la sua “prima” lo scorso giugno a New York.

Dalla pagina Youtube che l’agenzia di stampa Pressenza ha dedicato al trailer:

“Questo documentario evidenzia gli sforzi fatti per trasformare il trattato per vietare le armi nucleari in legge internazionale e il ruolo della Campagna Internazionale per Abolire le Armi Nucleari, ICAN, è raccontato tramite le voci di attivisti di spicco di diverse organizzazioni e paesi oltre al Presidente della conferenza ONU di negoziazione.

Questo documentario di 56 minuti trasporta lo spettatore attraverso una breve storia della bomba e dell’attivismo anti-nucleare che ha lottato per eliminarla fin dalla sua invenzione. Si sviluppa tra le iniziative umanitarie che hanno sfidato con successo la narrazione dominante della sicurezza e i passi storici che sono stati percorsi fin dal 2010 per trasformare il trattato da sogno a realtà. Infine, il film mostra quello che può essere fatto da ognuno per aiutare a rendere operativo il trattato e per stigmatizzare le armi nucleari finchè non siano finalmente eliminate.”

L’entità della contrapposizione tra il “no” dei Nuclear States (e dei propri alleati) con la scelta in positivo di altre 122 Nazioni nella votazione del Nuclear Ban sarebbe ridimensionata se si considerasse il volere dei popoli anziché dei propri governi. Basti pensare come via via tante amministrazioni cittadine, anche all’interno degli Stati contrari al TPNW, siano giunte ad approvare, anche con voto “trasversale”, mozioni e delibere per sollecitare le proprie istituzioni nazionali a una presa di posizione a favore della ratifica del Trattato.

La proiezione del film da parte di gruppi e associazioni viene richiesta a Silvio Bruschi silvio1959@gmail.com e la sua distribuzione è totalmente gratuita. La prossima proiezione, a cura del Comitato varesino promotore della 2^ Marcia Mondiale per la Pace e la Nonviolenza, avrà luogo venerdì 29 novembre 2019 alle ore 21, presso la Sala Montanari di Varese, Largo Bersaglieri, 1. Sarà presente Giovanna Pagani (presidente onorario di WILPFWomen’s International League for Peace and Freedom – Italia, partner di ICAN).


Ecco il trailer del filmato:


Trama

Il 7 luglio 2017, 122 paesi, in ambito ONU, hanno votato a favore del Trattato sulla Proibizione delle Armi Nucleari.
I Paesi che non hanno armi nucleari ma che vivono sotto la loro minaccia hanno votato a favore del divieto.
Al contrario, tenendo all’oscuro i propri cittadini, i Governi delle potenze nucleari non hanno votato.
Nonostante questo la procedura per rendere operativo il divieto è andata avanti.
Sta succedendo qualcosa di nuovo.

Questo documentario evidenza gli sforzi fatti per trasformare il Trattato per vietare le armi nucleari in legge internazionale e il ruolo in questo della Campagna Internazionale per Abolire le Armi Nucleari – ICAN, Premio Nobel per la Pace 2017.

Nel film si alternano gli interventi degli attivisti di spicco di diverse organizzazioni e paesi oltre a quello del Presidente della specifica Conferenza di negoziazione ONU.

 

 

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Una minaccia intollerabile all’umanità

Immagini sconvolgenti, come del resto è da aspettarsi nel trattare l’argomento. Nella pagina ospitata dal Comitato Internazionale della Croce Rossa (International Committee of the Red Cross, ICRC) , Croce Rossa Internazionale e Mezzaluna Rossa hanno sintetizzato, in modo efficace, pedagogico e con mezzi visivi e multimediali, le conseguenze nel breve e nel lungo periodo dell’impatto atomico. Anche con l’esperienza diretta di chi ha vissuto da medico nei giorni immediatamente successivi ai bombardamenti di Hiroshima e Nagasaki.

“Il Movimento internazionale della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa, e la maggior parte della comunità internazionale, vogliono assicurarsi che le armi nucleari non vengano mai più utilizzate e vengano completamente eliminate. Perché è così importante agire ora e cosa possiamo fare?”

“Una bomba nucleare fatta detonare in una città ucciderebbe immediatamente decine di migliaia di persone e altre decine di migliaia subirebbero ferite terribili e in seguito morire per l’esposizione alle radiazioni. Oltre all’immensa perdita di vite nel breve termine, una guerra nucleare potrebbe causare danni a lungo termine al nostro pianeta. Potrebbe seriamente distruggere l’ecosistema terrestre e ridurre le temperature globali, con conseguente penuria di cibo in tutto il mondo.”

 

E nessuna possibilità di cura o di sollievo per i sopravvissuti.

“Cosa potrebbero fare le organizzazioni umanitarie in caso di attacco nucleare? La dura verità è che nessuno Stato o organizzazione potrebbe gestire le conseguenze catastrofiche di una bomba nucleare.”

 

Ai tempi attuali, il rischio atomico è ancora più alto rispetto ai tempi della “Guerra Fredda”: i Nuclear States  stanno via via modernizzando i propri arsenali, e gli stessi centri di comando e controllo possono scoprirsi vulnerabili ad attacchi informatici.  ICRC già dalla fine del conflitto nel 1945 ha sollecitato gli Stati ad abolire le armi atomiche; “Per decenni, gli Stati si sono impegnati a prevenire la diffusione di armi nucleari e il raggiungimento del disarmo nucleare attraverso una serie di accordi internazionali, incluso il Trattato di non proliferazione nucleare. Ma solo nel luglio 2017 viene adottato un Trattato che vieta le armi nucleari. E’ un passo storico e tanto atteso verso la loro eliminazione.”

Però è ancora molta la strada da fare, la stessa percezione del rischio è quasi nulla. “Siamo tutti responsabili nell’assicurare che chi decide comprenda che le armi nucleari non hanno posto nel mondo che vogliamo per noi stessi o per le generazioni future. Persone come te sono gli unici che possono fare la differenza.” 

E’ un appello rivolto a tutti noi che possono accrescere nella società la consapevolezza su ciò che è in gioco. Nelle organizzazioni e associazioni, attraverso i social media, attraverso i media locali. E a seconda delle proprie possibilità, arrivare a coinvolgere la politica, a responsabilizzare i leader all’osservanza degli impegni già sottoscritti per la riduzione e l’eliminazione delle armi nucleari, alla sottoscrizione del Trattato TPNW del 2017 e all’impegno urgente per ridurre i rischi crescenti del loro uso reale.


Nella pagina, oltre alle fotografie scattate nelle due città giapponesi, sono presenti due brevi video animati e scaricabili. La loro fruizione sarà di sicuro più efficace di lunghe descrizioni. Sarebbe veramente utile che questo lavoro prodotto da ICRC possa far parte di programmi educativi per le scuole. E negli stessi video i sottotitoli in inglese non sono difficili da comprendere.

Nuclear weapons – an intolerable threat to humanity


 

Tutte le firme del Trattato

Alle Nazioni Unite, dopo l’approvazione del Trattato per la messa al bando delle armi nucleari. In una raccolta di immagini ecco il momento della firma o della ratifica, a partire dal 20 settembre 2017, da parte dei Presidenti o dei Rappresentanti diplomatici dei vari Stati che hanno aderito al Nuclear Ban Treaty.


(fonte: Tim Wright)


Note:

  • A questo link la presentazione originale, che verrà via via aggiornata man mano che nuove firme si aggiungeranno.
  • Se vi sono problemi nella visualizzazione, è possibile scaricare direttamente la presentazione in Powerpoint.

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Più di mille parole…

… disegni e speranze per chi ama questo pianeta…

Dall’intervento di Setsuko Thurlow alle Nazioni Unite, un video animato da diffondere!


(The video was produced by Kathleen Sullivan and animated by Amber Cooper-Davies, with music by Sam Sadigursky)