Quarantennale di IPPNW

In questo mese di quarant’anni fa, dal 5 al 7 dicembre, un piccolo gruppo di medici visionari si riunì presso l’Hotel Le Richemond a Ginevra per gettare le basi per quello che oggi è IPPNW. In questo primo incontro dei fondatori di IPPNW – i medici americani Bernard Lown, James Muller ed Eric Chivian e i medici sovietici Evgeny Chazov, Leonid Illyin e Mikhail Kuzin – decisero di mettere da parte politica e ideologia per affrontare la più grande minaccia per la vita umana di tutti i tempi.

Nacque così lo sforzo instancabile di IPPNW per sradicare le armi nucleari.

NOTA: Vedi anche: Così fermammo gli Euromissili


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E se…

Ecco il regalo natalizio che vorrei. Un’utopia da realizzare, sì. Aiutatemi, aiutateci tutti, al suo concreto sorgere.


Non è certo facile trovare l’atmosfera vera all’arrivo di questo Natale, che sia la nascita di Cristo o la “rinascita” della stagione e del tempo oltre il Solstizio d’inverno, non importa. E a prescindere dalla distorsione del suo significato, negli anni sempre più regalando il suo spazio al potere del denaro e agli obblighi del consumo.

Perché ancor più del passato ecco l’incertezza nel nostro vivere. Consapevolezze che cominciano a scaturire anche nel pensiero di chi non era ancora vigile all’ascolto delle vicende del mondo.

Cambiamento climatico, certo. Voci dalle moltitudini delle nuove generazioni, e dalle certezze allarmate di chi a lungo ha studiato flussi e malesseri dell’aria che respiriamo. Ma di sicuro meno avvertite, anche vicende ed eventi che dalla politica del mondo vanno aggiungendo nel cuore, ancora, incertezze e paure. La vita del pianeta appesa ad un filo.

Ché se dal clima impazzito – forse non più imbrigliabili i suoi effetti – l’umano via via potrà adeguarsi, altri eventi e catastrofi del prossimo futuro ancor più renderanno quasi impossibile la rinascita nel pianeta. L’urgenza qui diventa indispensabile.

 

E se…

Se si ascoltasse l’allarme che da anni – ma che dico, decenni – da diverse parti va arrivando? Se si leggessero le cifre dell’olocausto che le migliaia di ordigni, sì dell’atomica adesso io parlo, andrebbero a contare? Non parlo solo di guerre ipotizzate o addirittura desiderate da poveri leader dalla vista corta e la saggezza sconosciuta. Ché anche dal gioco di dadi di tecnologie incerte potrebbe arrivare la sorpresa.

Se la voce dei saggi, dei governi consapevoli (e nel mondo, sì, ce ne sono stati), delle Nazioni Unite ospitanti discussione e approvazione del desiderato Trattato, venisse ascoltata e concretizzata, governi dubbiosi e Stati nucleari. Se la consapevolezza e l’allarme venissero sempre più avvertiti. Sì, un’utopia da realizzare, e qua un pianeta che attende – miliardi gli umani e le vite pur animali o vegetali, armonia della Creazione in un remoto angolo dell’Universo, ma in un forse di assoluta disgregazione.

Se i falsi leader del mondo, illusi di potere e poveri di realtà, tornassero nella terra della ragione… riuniti insieme alle moltitudini di esseri dalla vita reale.

Ecco il regalo natalizio che vorrei. Un’utopia da realizzare, sì. Aiutatemi, aiutateci tutti, al suo concreto sorgere.

 

Roberto Del Bianco

 

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Alle soglie del conflitto tra India e Pakistan

Il rischio di un’escalation nucleare nel confronto territoriale che si è riacceso tra India e Pakistan. Un appello da IPPNW, l’Internazionale Medici per la prevenzione della guerra nucleare. Un invito alla sua divulgazione da parte delle testate e i media italiani.


Malden, MA – L’Organizzazione internazionale dei Medici per la Prevenzione della guerra nucleare (IPPNW) invita il Primo Ministro indiano Narendra Modi e il Primo Ministro pakistano Imran Khan a prendere provvedimenti immediati per ridurre le tensioni nella contestata regione del Kashmir e ridurre il grave pericolo di guerra nucleare.
I recenti atti di terrorismo e le incursioni militari nel territorio a lungo conteso hanno esacerbato un conflitto che minaccia di coinvolgere questi due Paesi in una quinta e, probabilmente, ultima grande guerra dai tempi della loro suddivisione.

Entrambi i paesi si sono scambiati minacce di ritorsione nucleare. È così che inizia una guerra nucleare.

Il Dr. Ira Helfand, Co-Presidente americano di IPPNW e autore di Nuclear Famine: Two Billion People at Risk – Global Impacts of Limited Nuclear War on Agriculture, Food Supplies, and Human Nutrition, avverte che un lancio incrociato di armi nucleari tra i due Paesi non solo ucciderebbe rapidamente milioni di persone nella regione, ma causerebbe “una catastrofe globale senza precedenti”. La fuliggine risalita nell’alta atmosfera a seguito delle tempeste di fuoco create dalle esplosioni nucleari perturberebbe gravemente il clima globale, provocando una carenza di grano in tutto il mondo e carestie globali che colpirebbero più di un quarto della popolazione mondiale.

Dal 1998, quando i governi di India e Pakistan hanno assunto decisioni fatidiche per testare armi nucleari, entrambi i Paesi sono stati coinvolti in una corsa agli armamenti nucleari in stile Guerra Fredda. I tempi di volo missilistici tra Delhi e Islamabad sono solo da tre a cinque minuti e c’è il rischio costante di guerra nucleare per incidenti, errori o calcoli errati.

Il Dr. Arun Mitra, Co-Presidente indiano di IPPNW, ha dichiarato: “L’India e il Pakistan devono interrompere lo scontro di confine prima che il mondo ne venga fagocitato. I leader di entrambe le parti devono sedersi al tavolo dei negoziati per risolvere definitivamente i loro problemi e prendere provvedimenti immediati per ridurre ed eliminare la minaccia che le loro armi nucleari rappresentano per tutta l’umanità”.

IPPNW sta lavorando in concerto con la Campagna Internazionale per l’Abolizione delle armi nucleari e con le maggiori federazioni sanitarie globali, per promuovere il Trattato sulla Proibizione delle Armi Nucleari. Il “Ban Treaty” aperto alla firma presso le Nazioni Unite nel settembre 2017 entrerà in vigore una volta che 50 nazioni abbiano ratificato o aderito ad esso. Ci sono attualmente 70 firmatari e 22 Stati aderenti. Il Sudafrica, l’unico Paese ad aver sviluppato e poi distrutto le sue armi nucleari, è stato l’ultimo ad aderire al trattato solo pochi giorni fa.

“Fino a quando tutti gli stati dotati di armi nucleari, tra cui India e Pakistan, si conformeranno ai divieti enunciati nel Trattato ed elimineranno le loro armi nucleari”, ha detto il dottor Helfand, “il mondo intero rimarrà a rischio di una catastrofica guerra nucleare dalla quale non ci sarà ripresa “.
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Comunicato di IPPNW sulla decisione di uscita dal Trattato INF

Dopo l’intenzione del presidente Trump di uscire dagli accordi del Trattato INF, dal Board di IPPNW è rilasciato questo comunicato stampa:


For Immediate Release.

In un mondo già teso per le intenzioni dei Nuclear States e per la loro continua modernizzazione delle armi nucleari, l’annuncio dell’Amministrazione Trump che si ritirerà dallo storico Trattato INF è una notizia grave e sgradita.

“E ‘molto inquietante che un altro traguardo conquistato per limitare gli schieramenti di armi nucleari – un trattato che ha segnato l’inizio della fine della Guerra Fredda e per il quale la IPPNW ha partecipato alla campagna per tutti gli anni ’80 – possa essere messo da parte dal presidente Trump nello stesso momento in cui gli Stati Uniti stanno ufficialmente lasciando l’accordo sul nucleare iraniano”, ha affermato il presidente del Board di IPPNW, il norvegese dott. Bjorn Hilt.

Il grande perdente nel nuovo confronto Est-Ovest potrebbe essere l’Europa. Prima della conclusione del Trattato INF, 30 anni fa, vi era tra le maggiori potenze una corsa incontrollata agli armamenti. Se fosse scoppiata la guerra nucleare, intenzionalmente o accidentalmente, probabilmente sarebbe iniziata in Europa e avrebbe cancellato le nazioni situate sulla linea tra i due blocchi. La firma dello storico trattato INF nel 1987 da parte del presidente Reagan e del segretario Gorbaciov sollevò alcuni dei pericoli immediati. La sua imminente fine minaccia una ricaduta in una nuova Guerra Fredda, con l’Europa di nuovo a Ground Zero.

“Sia gli Stati Uniti che la Russia posseggono una parte della colpa di questa situazione, con l’accusa che ognuno di questi ha violato il trattato”, ha affermato il dott. Alex Rosen, Presidente di IPPNW Germania. “I recenti ammodernamenti degli arsenali nucleari di entrambe le parti, in particolare lo sviluppo di missili da crociera a medio raggio, ma anche l’istituzione di un sistema di difesa missilistica da parte degli Stati Uniti in Romania e Polonia e lo spiegamento russo di missili a corto raggio a Kaliningrad contraddicono chiaramente lo spirito dell’accordo INF. È tempo di sistemare queste domande al tavolo dei negoziati. “

Citando il desiderio espresso dal presidente Putin e dal presidente Trump in diversi momenti della loro carriera di negoziare l’abolizione totale delle armi nucleari, IPPNW ha invitato i due leader, anziché a porre fine a un trattato di limitazione delle armi nucleari, ad avviare una più ampia discussione sui loro arsenali.

Il Trattato sulla proibizione delle armi nucleari (TPNW), adottato lo scorso anno dalle Nazioni Unite con il voto 122-1-1, dovrebbe fornire il punto di partenza per tali discussioni. La Campagna Internazionale per l’abolizione delle Armi Nucleari (ICAN), co-fondata da IPPNW nel 2007, ha ricevuto il Premio Nobel per la Pace 2017 per il suo lavoro nella promozione del TPNW, attraverso il quale la maggioranza delle nazioni ha chiesto l’abolizione totale delle armi nucleari.

“Queste nazioni e i popoli del mondo stanno mandando un chiaro segnale ai ‘Nuclear States’ per porre l’attenzione al loro obbligo di disarmo completo secondo il Trattato di non proliferazione nucleare (NPT) che ha 50 anni”, ha detto il co-presidente dell’IPPNW. Ira Helfand. La Campagna ‘Back from the Brink’ negli Stati Uniti delinea le misure che potrebbero essere prese dal Congresso e dal Presidente degli Stati Uniti, se desiderano essere dei veri leader nell’evitare la guerra nucleare.

Questo non dovrebbe essere un problema di parte. Come disse il Presidente Reagan, ‘la guerra nucleare non può essere vinta e non deve mai essere combattuta’. In un momento in cui abbiamo disperatamente bisogno di passi in avanti verso il disarmo, ritirarsi dal trattato INF sarebbe un grosso passo indietro”.

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Centoventi secondi

E siamo ritornati ai momenti più critici della Guerra Fredda. A quei due minuti a mezzanotte segnati nuovamente sull’Orologio dell’Apocalisse – quel quadrante simbolico alle cui lancette la Federation of Atomic Scientists ha affidato il compito di mostrare al mondo in modo comprensibile l’entità del disastro nucleare dando la percezione del tempo che rimane alla fine certa della vita sulla Terra. Lancette che si sono mosse indietro e avanti nel corso degli ultimi decenni sulla scia delle svolte in positivo o in negativo succedute via via nella sfida continua tra i possessori dell’atomica.

Dal prof. Alessandro Pascolini, Professore associato di Fisica Teorica presso l’Università di Padova e Vicepresidente di Isodarco, ecco qua una presentazione chiara ed efficace su quali siano stati gli input da cui gli scienziati hanno ricavato le passate e le attuali indicazioni date dalle lancette del Doomsday Clock.

 


120 secondi
2 minuti, ecco quanto manca oggi all’ora del giudizio

Alessandro Pascolini, Università di Padova

Le preoccupazioni quotidiane, i problemi immediati e più vicini ci fanno dimenticare o rimuovere i pericoli che tutta l’umanità sta correndo a causa della minaccia legata alla stessa presenza delle armi nucleari e ai cambiamenti climatici che stanno modificando le condizioni di vita sul nostro pianeta.Per esprimere in modo efficace l’urgenza del rischio nucleare e climatico attraverso una metafora immediatamente comprensibile a tutti (forse anche ai politici!) la Federation of atomic scientists ha scelto di indicare con le lancette di un orologio, il Doomsday Clock (“l’orologio del giudizio universale”), quanti minuti rimangano prima della mezzanotte antecedente al giorno del giudizio.

Questi scienziati, che per primi, già dal 1945, si sono posti l’obiettivo di combattere lo sviluppo delle armi nucleari, hanno trovato uno strumento per diffondere le loro analisi e proposte nel Bulletin of the atomic scientists, creato da Leo Szilard e Eugene Rabinowich. Ed è appunto il Bulletin che presenta in tutti i suoi numeri l’ora corrente del rischio nucleare, fissata annualmente dal suo Science and security board.

La prima indicazione, siamo nel 1947, fu di mezzanotte meno sette minuti: gli USA hanno deciso di rafforzare il monopolio delle armi nucleari, si sta accendendo la guerra fredda ed è fallito il tentativo del controllo internazionale dell’energia nucleare nell’ambito dell’apposita commissione creata dall’ONU.

Nel 1949, con l’acquisizione delle armi nucleari da parte dell’URSS, la situazione si aggrava e le lancette vengono portate a 3 minuti da mezzanotte. Un ulteriore aggravamento (e siamo a meno due minuti) si ha nel 1953 con la decisione, invano contrastata da larga parte della comunità scientifica, di procedere allo sviluppo delle armi termonucleari.

Nel corso degli anni, a fronte dell’evoluzione del confronto nucleare fra le superpotenze e la proliferazione ad altri paesi, l’orologio si è allontanato e avvicinato alla mezzanotte; il momento più sicuro si è avuto nel 1991 alla fine della guerra fredda (17 minuti da mezzanotte) per poi via via aggravarsi negli anni successivi di fronte all’incapacità del mondo politico internazionale di superare il confronto nucleare, risolvere i nuovi conflitti e di affrontare le problematiche legate al cambiamento climatico globale, fino a ritornare lo scorso anno a meno due minuti e mezzo.

Ieri, 25 gennaio, il gruppo internazionale di 20 esperti incaricato di muovere le lancette dell’orologio si è convinto dell’ulteriore aggravamento della situazione e ha ridotto di altri 30 secondi la distanza dalla catastrofe globale fino a due soli minuti, come nel 1953: la peggior situazione di sempre.

”Nel corso del 2017, i leader mondiali non hanno affrontato in modo efficace le esistenziali minacce della guerra nucleare e del cambiamento climatico, rendendo la sicurezza globale più pericolosa di quanto fosse lo scorso anno – mai così pericolosa dai tempi della guerra fredda.” I maggiori rischi vengono nel settore nucleare:

– I programmi nucleari della Corea del Nord sono ulteriormente progrediti nel 2017, con rischi per i paesi vicini, gli USA e la stessa Corea del Nord. Una retorica iperbolica e provocazioni da entrambe le parti hanno aumentato la possibilità di una guerra nucleare per accidenti o interpretazioni e calcoli errati.

– Gli Stati Uniti e la Russia sono rimasti in disaccordo, continuando esercitazioni militari lungo i confini della NATO, minando il trattato sulle forze nucleari a gittata intermedia (INF), modernizzando i loro arsenali nucleari e evitando negoziati per il controllo degli armamenti.

– Nella regione Asia-Pacifico, sono aumentate le tensioni sul mar cinese meridionale, con inadeguate relazioni tra Stati Uniti e Cina per ristabilire una situazione di sicurezza stabile.
– Nell’Asia meridionale, Pakistan e India hanno continuato a costruire arsenali di armi nucleari sempre più grandi e diversificati.

– In Medio Oriente, l’incertezza sulla continuità del supporto degli Stati Uniti per il lo storico accordo nucleare iraniano si aggiunge a un quadro alquanto fosco. “Definire terribile la situazione mondiale nucleare è capire il pericolo e la sua immediatezza.”

Sul fronte dei cambiamenti climatici, il pericolo potrebbe sembrare meno immediato, ma per evitare aumenti catastrofici di temperatura nel lungo periodo si richiede un’attenzione urgente ora.

Le emissioni globali di biossido di carbonio non hanno ancora mostrato l’inizio del deciso declino verso zero necessario per evitare un ancora maggiore riscaldamento. Le nazioni del mondo devono diminuire in modo significativo le loro emissioni di gas serra per mantenere i rischi climatici gestibili, e finora, la risposta globale è stata molto lontana dal soddisfare questa sfida.

Oltre ai domini nucleari e climatici, il cambiamento tecnologico sta creando problemi alle democrazie di tutto il mondo per come gli stati cercano e sfruttano l’opportunità di utilizzare le tecnologie informatiche come armi, tra campagne ingannevoli basate su internet volte a minare le elezioni e la fiducia popolare nelle istituzioni, essenziali per la libertà di pensiero e la sicurezza globale.

“Già queste pericolose situazioni per la sicurezza mondiale giustificano da sole lo spostamento delle lancette dell’orologio del giudizio verso mezzanotte.

Ma c’è stato anche un crollo nell’ordine internazionale che è stato pericolosamente esacerbato dalle recenti azioni statunitensi. Nel 2017, gli Stati Uniti si sono ritirati dal loro ruolo storico di leadership mondiale, riducendo il loro impegno a cercare un terreno comune e minando lo sforzo complessivo per risolvere le pressanti sfide della governance globale. Né gli alleati né gli avversari sono stati in grado di prevedere in modo affidabile le azioni degli Stati Uniti – o capire quando le dichiarazioni degli Stati Uniti sono reali, e quando sono pura retorica. La diplomazia internazionale è stata ridotta a insulti, conferendole un senso surreale di irrealtà che rende la situazione della sicurezza mondiale sempre più minacciosa.

A causa dello straordinario pericolo del momento attuale, il Science and security board oggi sposta la lancetta dei minuti del Doomsday Clock 30 secondi più vicino alla catastrofe. Siamo ora due minuti a mezzanotte, il valore più vicino al “giudizio”, come nel 1953, al culmine della Guerra Fredda.

Il Science and security board spera che questa reimpostazione dell’orologio venga interpretata esattamente come si intende come un avvertimento urgente del pericolo globale. Il tempo per i leader mondiali di affrontare il pericolo nucleare incombente e la continua marcia dei cambiamenti climatici è ormai passato da tempo. Il momento per i cittadini del mondo di richiedere tali azioni è ora.”

Il documento passa a esaminare in maggior dettaglio l’aumento del rischio che le armi nucleari possano venir usate, intenzionalmente o per errore e mis- interpretazioni, gli aspetti dell’inadeguata risposta al cambiamento climatico, i rischi globali delle tecnologie emergenti, incluso lo sviluppo di armi autonome e abusi dei progressi della biologia sintetica.

Il Science and security board osserva che “lo stato attuale estremamente pericoloso degli affari del mondo non deve necessariamente essere permanente. Esistono i mezzi per gestire le tecnologie pericolose e ridurre i rischi su scala globale; anzi, molti di loro sono ben noti e alla portata della società, se i leader prestassero la giusta attenzione a preservare le prospettive a lungo termine dell’umanità e se i cittadini imponessero loro di farlo.

Questo è un momento pericoloso, ma il pericolo è frutto delle nostre azioni. L’umanità ha inventato gli strumenti dell’apocalisse; così può inventare i metodi per controllarli e infine eliminarli. Quest’anno, i leader e i cittadini del mondo possono spostare il Doomsday Clock e il mondo lontano dalla metafora della mezzanotte della catastrofe globale adottando alcune azioni di buon senso.”

Fra le azioni vengo indicate come urgenti:
– Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump dovrebbe astenersi dalla retorica provocatoria nei confronti della Corea del Nord, riconoscendo l’impossibilità di prevederne le reazioni.
– I governi degli Stati Uniti e della Corea del Nord dovrebbero aprire una varietà di canali di comunicazione, militari e diplomatici.
– La comunità mondiale dovrebbe perseguire, come obiettivo a breve termine, la cessazione dei test nucleari e dei missili balistici della Corea del Nord.
– L’amministrazione Trump dovrebbe attenersi ai termini del Piano d’azione globale congiunto per il programma nucleare iraniano, a meno che non emergano prove credibili che l’Iran non rispetta l’accordo.
– Gli Stati Uniti e la Russia dovrebbero discutere e adottare misure per prevenire incidenti militari in tempo di pace lungo i confini della NATO.
– I leader statunitensi e russi dovrebbero tornare al tavolo dei negoziati per risolvere le divergenze sul trattato INF; cercare ulteriori riduzioni nelle armi nucleari; discutere di un abbassamento dello stato di allerta degli arsenali nucleari di entrambi i paesi; limitare i programmi di modernizzazione nucleare che minacciano di creare una nuova corsa agli armamenti nucleari; e per garantire che non vengano costruite nuove armi nucleari tattiche o a bassa resa e che le armi tattiche esistenti non vengano mai utilizzate sul campo di battaglia.
– I cittadini statunitensi, e di tutto il mondo, dovrebbero chiedere, con ogni mezzo legale, al loro governo azioni per il problema climatico.
– I governi di tutto il mondo dovrebbero raddoppiare gli sforzi per ridurre le emissioni di gas a effetto serra, al di là degli inadeguate condizioni dell’accordo di Parigi.
– La comunità internazionale dovrebbe stabilire nuovi protocolli per scoraggiare e penalizzare l’uso improprio della tecnologia informatica per minare la fiducia dei cittadini nelle istituzioni politiche, nei media, nella scienza e nell’esistenza della stessa realtà oggettiva.
– I paesi del mondo dovrebbero collaborare alla creazione di istituzioni specificamente incaricate di esplorare e affrontare gli abusi potenzialmente maligni o catastrofici delle nuove tecnologie, in particolare per quanto riguarda gli armamenti autonomi che prendono decisioni di “uccisione” senza supervisione umana e i progressi nella biologia sintetica che potrebbero, se mal utilizzati, rappresentare una minaccia globale.

Il documento conclude osservando che “il fallimento dei leader mondiali nell’affrontare le più grandi minacce per il futuro dell’umanità è deplorevole, ma il fallimento può essere invertito. Siamo passati a due minuti da mezzanotte, ma il Doomsday Clock ha ticchettato lontano da mezzanotte in passato, e durante il prossimo anno, il mondo potrà nuovamente allontanarlo dall’apocalisse.

L’avvertimento che ora invia il Science and security board è chiaro, il pericolo è ovvio e imminente. L’opportunità di ridurre il pericolo è altrettanto chiara.

Il mondo ha visto la minaccia rappresentata dall’abuso della tecnologia dell’informazione e ha assistito alla vulnerabilità delle democrazie alla disinformazione. Ma c’è un rovescio della medaglia all’abuso dei social media. I leader reagiscono quando i cittadini insistono che lo facciano, e i cittadini di tutto il mondo possono utilizzare il potere di Internet per migliorare le prospettive a lungo termine dei loro figli e nipoti. Possono insistere sui fatti e scartare le assurdità. Possono chiedere azioni per ridurre la minaccia esistenziale della guerra nucleare e del cambiamento climatico incontrollato. Possono cogliere l’opportunità di rendere il mondo più sicuro e più sano.”

Nota:
Il testo originale del rapporto, It is now two minutes to midnight, con le biografie dei membri del Science and security board, è reperibile sul sito del Bulletin of the atomic scientists all’indirizzo https://thebulletin.org/2018-doomsday-clock-statement
Per informazioni sulla modernizzazione delle forze nucleari mondiali vedi A. Pascolini, All’ombra dei missili in fiore. La modernizzazione (o riarmo?) nucleare, Scienza e pace VII(2), Research Paper n. 37, giugno 2016.


Vedi anche: