The Buck Stops Here

Il Presidente, chiunque egli sia, deve decidere. Non può scaricare la responsabilità su nessuno. Nessun altro può decidere per lui. È il suo lavoro.


In una lettera pubblicata lo scorso 17 gennaio sul Washington Post, i Dr. James E. Muller e John O. Pastore, rispettivamente Co-fondatore e Segretario Esecutivo di IPPNW, ricordando ruoli e intenzioni di passati Presidenti statunitensi offrono un commento – e in un certo senso un suggerimento – alla vigilia dell’insediamento di Donald Trump alla guida dell’impero nordamericano. E aprono lo sguardo a episodi forse poco conosciuti della Storia.

Donald Trump (fonte: Wikipedia)

“Vale la pena ricordare che il presidente eletto Donald Trump, che sarà in ultima analisi responsabile della guerra e della pace, si è preoccupato della guerra nucleare per decenni. Nel 1986, l’anno dopo che ci è stato conferito il premio Nobel per la pace, chiese alla nostra organizzazione, l’International Physicians for the Prevention of Nuclear War, di aiutare a organizzare un incontro con l’allora Segretario generale sovietico Mikhail Gorbachev per discutere di come ridurre la minaccia nucleare. Abbiamo assistito il Presidente eletto allora e ora offriamo alcune riflessioni.”

Un suggerimento calza allora, quasi l’ipotesi di un passaggio di consegne. Dalle tracce nebbiose della Storia all’attuale Commander in Chief adesso insediato alla Casa Bianca:

“Come Presidente, un primo passo prezioso per Trump sarebbe quello di avviare un dialogo tra tutte le nove nazioni dotate di armi nucleari per discutere sulla riduzione della minaccia. L’adozione universale di una politica di non primo utilizzo sarebbe un passo importante. Ma, come sostenuto dalla Campagna internazionale per l’abolizione delle armi nucleari, vincitrice del premio Nobel per la pace nel 2017, l’obiettivo deve essere l’abolizione.”

Henry Truman (fonte: Wikipedia)

E dai meandri della Storia ecco riconsegnare al nuovo Presidente questa grande responsabilità.

“Nel giro di un anno dai bombardamenti di Hiroshima e Nagasaki, il presidente Harry S. Truman e il suo rappresentante Bernard Baruch presentarono un piano che avrebbe impedito la proliferazione delle armi nucleari e istituito un’autorità internazionale per monitorare lo sviluppo delle armi atomiche, in cambio del quale gli Stati Uniti avrebbero smantellato il loro arsenale nucleare. Anche Ronald Reagan, un presidente iconoclasta, ne cercò l’abolizione. Trump ha la possibilità di raggiungere l’obiettivo sfuggente sostenuto, ma non raggiunto, dai suoi predecessori.

L’abolizione di tutte le armi nucleari meriterebbe un premio Nobel per la pace e un ringraziamento eterno da tutte le generazioni future.

James E. Muller e John O. Pastore, Boston


(Gli autori sono, rispettivamente, co-fondatore e segretario esecutivo dell’International Physicians for the Prevention of Nuclear War, vincitore del premio Nobel per la pace nel 1985.)


Nota: “The Buck Stops Here”, frase detta più volte dal Presidente Harry Truman, sembra derivare dall’espressione gergale “Pass the Buck” che significa scaricare la responsabilità su qualcun altro. Il ricordato motto di Truman sottolinea allora l’enorme responsabilità su cui lo stesso Presidente viene investito e che non può delegare a nessun altro.

Hiroshima’s Tower of Life

“Hiroshima’s Tower of Life”. Adesso in inglese il documentario che NHK, la principale emittente nipponica, ha trasmesso e diramato nel web. E che rimarrà online per tutto il 2025, nel ricordo delle esplosioni atomiche su Hiroshima e Nagasaki dell’agosto 1945.

Scrive Mitchie Takeuchi, nipote del dottor Ken Takeuchi, direttore fondatore dell’ospedale della Croce Rossa di Hiroshima all’epoca del bombardamento atomico:

“Il documentario approfondisce ciò che è realmente accaduto all’ospedale della Croce Rossa di Hiroshima nell’agosto del 1945, descrivendo gli immensi sforzi per prendersi cura dei feriti e dei morenti durante la ricostruzione in mezzo alla devastazione. La storia è basata su un diario tenuto da mio nonno, il dottor Ken Takeuchi, mentre dirigeva l’ospedale durante questo periodo critico”.

“Questa è una storia raccontata attraverso gli occhi e le esperienze di professionisti medici giapponesi che hanno affrontato la crisi umanitaria senza precedenti causata dall’attacco nucleare. Sono stati i PRIMI soccorritori che hanno dovuto affrontare gli effetti misteriosi e mortali dell’esposizione alle radiazioni, oltre a gravi ferite e ustioni. L’ospedale, noto come la “Torre della vita”, è diventato un faro di speranza per la gente di Hiroshima. La sua torre ha continuato a sventolare la bandiera della Croce Rossa, a indicare che l’ospedale era operativo anche in mezzo a un’immensa distruzione. Mio nonno ricordava spesso come l’ospedale fungesse da oasi per i sopravvissuti della città.”

Una testimonianza per mantenere viva l’attenzione e gli sforzi di tutti noi “operai della pace” perché l’incubo atomico possa finalmente cessare.


Qua il link alla pagina e al video prodotto da NHK.


Da padre Quirino Salomone. L’ultimo editoriale.

Già di recente è stata data nel nostro sito la notizia della sua scomparsa nonché la sua opera orientata, oltre all’assistenza verso gli ultimi, anche ad iniziative per la pace ed il disarmo.

“Padre Quirino Salomone ha fatto affidare anche al Presidente dell’Associazione Italiana Medicina per la Prevenzione della Guerra Nucleare questo suo ultimo scritto, per cui riteniamo doveroso il nostro contributo alla sua conoscenza, pubblicandolo sul nostro sito, ed invitando tutti a darne ulteriore pubblicazione”.

Si riportano quindi, come allegati in fondo all’articolo, le pagine del suo ultimo editoriale pubblicato nell’ultimo numero dell’ omonima rivista “La Perdonanza”.

Breve biografia

Padre Quirino Salomone, nato a Taranta Peligna nel 1938, è stato un frate francescano e sacerdote dal 1963. È morto a 86 anni dopo una lunga malattia. È stato rettore della Basilica di Collemaggio per 22 anni, dal 1977 al 1999, contribuendo significativamente alla sua importanza spirituale e culturale. E’ considerato uno dei fondatori della Perdonanza Celestiniana moderna, ha lavorato per promuovere il messaggio di perdono e solidarietà ispirato da Celestino V. Ha fondato la “Mensa di Celestino” e la “Fraterna Tau”, dedicandosi all’accoglienza e al supporto dei più bisognosi.

Era anche un giornalista e direttore della rivista “La Perdonanza”, attraverso cui ha diffuso il messaggio di Celestino V. E’ considerato uno dei fondatori della Perdonanza celestiniana moderna e si è prodigato per l’accoglienza degli ultimi tramite la Fraterna Tau, la Mensa di Celestino e il Movimento Celestiniano di cui era il punto di riferimento spirituale.

E’ stato il fondatore e Presidente della Fondazione Studi Celestiniani per la Pace ETS dal 2003 a novembre 2024. Fondazione che promuove e ha come fulcro centrale il perdono perché “senza perdono non c’è la pace”. Motivo per cui sognava una Scuola.

Il sito della Fondazione: www.fondazionecelestiniana.it

Padre Quirino Salomone, la sua scomparsa

COMUNICATO STAMPA

La Sezione Italiana dell’Internazionale Medici per la Prevenzione della Guerra Nucleare (IPPNW), Organizzazione Premio Nobel per la Pace 1985, piange commossa la perdita del carissimo Padre Quirino Salomone, frate francescano, Rettore per tanti anni della Basilica di Collemaggio a l’Aquila, che ha speso la sua vita per valorizzare la Perdonanza Celestiniana e la Pace, fondando moltissimi anni fa la affiliata italiana di quella che agli inizi degli anni ’80 fu chiamata “Università della Pace delle Nazioni Unite”.

La rivista che fondò, “La Perdonanza”, pubblicò l’edizione italiana del Rapporto ONU: “ARMI NUCLEARI: studio onnicomprensivo”, a cura della nostra organizzazione (www.ippnw-italy.org).

Quasi ad onore della sua militanza per la pace ed il disarmo nucleare si è da poco votata favorevolmente, nella Prima Commissione dell’Assemblea Generale dell’Onu, la decisione di istituire una Commissione di 21 scienziati per ulteriore conoscenza e rapida divulgazione planetaria degli effetti umanitari biologici e climatici della guerra nucleare, con il voto favorevole dell’Italia.

Il Rapporto ONU pubblicato da “La Perdonanza” ed il Rapporto dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS, Agenzia per la Salute delle Nazioni Unite): “Effetti della Guerra Nucleare sulla Salute e sui Servizi Sanitari” pubblicato negli anni ’80 dalla Regione Abruzzo, sempre a cura della nostra organizzazione, non bastano più a descrivere tutto ciò che di impensabile accadrebbe al pianeta ed all’intera umanità se, come paventato dallo stesso Papa Francesco, non si riuscisse a fermare la terza guerra mondiale a pezzi già in atto e si giungesse alla guerra nucleare.

Dott. Michele Di Paolantonio
Consigliere Internazionale dell’IPPNW,
International Physicians for the Prevention of Nuclear War

Scrive il dott. Di Paolantonio:

Ieri (6 novembre – N.D.R.) sono stato nella “Chiesa di legno” San Bernardino Due (che Padre Quirino fece costruire subito dopo il terremoto del 2009 che rese inagibile la sua San Bernardino) in Piazza d’Armi a L’Aquila dove tra poco faranno le esequie ed ho avuto il grande piacere ed onore di poter ricordare davanti a tutti i convenuti la stretta solidarietà che dal 1983 c’è stata tra Padre Quirino Salomone e la sua rivista “La Perdonanza” e noi, mostrando il Rapporto ONU che volle pubblicarci, e comunicando che proprio tre giorni fa è stato deciso l’approfondimento di studio e divulgazione degli effetti umanitari, biologici e climatici della guerra nucleare, con il voto favorevole dell’Italia, e ricordando il suo ruolo infaticabile nella Diplomazia di cittadinanza. Anche per questo, dopo 700 anni, per la prima volta un Papa, Francesco, due anni fa venne ad aprire la Porta Santa della annuale Perdonanza di Celestino V a Collemaggio a L’Aquila.

19° Summit dei Premi Nobel per la Pace. La dichiarazione finale

Dopo quattro giorni dinamici e stimolanti, il 19° Vertice Mondiale dei Premi Nobel per la Pace a Monterrey nel Messico si è chiuso con successo. L’evento di quest’anno ha riunito oltre 4.000 partecipanti e ha caratterizzato una vasta gamma di pannelli, discussioni sul forum e attività educative, artistiche e culturali, tra cui danze folcloristiche, spettacoli musicali e una marcia per la pace.

Riportiamo il testo integrale della dichiarazione.


FINAL DECLARATION OF THE 19TH WORLD SUMMIT OF NOBEL LAUREATES FOR PEACE

Monterrey, 18-21 September 2024

“On the occasion of the 19th Summit of Nobel Peace Laureates, we the undersigned Laureates reaffirm our belief that war is an unacceptable instrument of government policy and disputes must be resolved by diplomacy and negotiation in accordance with international humanitarian law.

At this tragic and extremely dangerous moment in history we condemn the killing of civilians by all sides in the conflict in the Middle East. We call for an immediate permanent ceasefire in Gaza, where the International Court of Justice has found plausible evidence of genocide, for the withdrawal of Israeli forces based on UN resolutions, an end to the blockade of Gaza and self-determination and statehood for the Palestinian people. and the provision of adequate humanitarian aid to the population so that the people of Gaza can reconstruct their community.

We also call for an immediate ceasefire in Ukraine and the withdrawal of all Russian forces and for the provision of adequate humanitarian so that the people of Ukraine can rebuild their country.

Both of these conflicts carry the potential for escalation to nuclear war which would be the ultimate humanitarian disaster.  We commend the government of Mexico for its leadership in the effort to eliminate nuclear weapons. Unfortunately, despite these efforts, the danger is greater than ever.  We call on the nine nuclear armed states to commit to never using their nuclear weapons and to enter now into negotiations for a verifiable, enforceable, timebound agreement to eliminate their nuclear arsenals altogether, and to meet their requirements under the Non-Proliferation Treaty and  join the Treaty on the Prohibition of Nuclear Weapons.

We also call on the global community to work to end the ongoing conflicts in Tigray, Darfur, South Sudan, the Congo and other areas ravaged by war.

Modern weapons have brought untold suffering to the world and threaten the very existence of human civilization.  We must create a world order based on our common humanity and on compassion, democracy, justice, the rule of law and respect for the dignity and right to freedom of every man, woman and child. And we must address the climate crisis to provide a sustainable environment for future generations.

We express our profound concern regarding the denial of fundamental rights experienced by vulnerable populations, including children, women, individuals with disabilities, indigenous communities, refugees, and other marginalized groups, in numerous countries. The attainment of sustainable peace is contingent upon the realization of freedom, justice, and inclusivity for all. Accordingly, we earnestly appeal to all governments and the international community to undertake all requisite measures to safeguard the protection, education, healthcare, and equal opportunities for these groups through the implementation of effective policies and the provision of adequate funding.

Finally, we strongly condemn the regressive action taken in Afghanistan, which involves the prohibition of girls from attending schools and universities. We implore the authorities to promptly rescind this decision and restore the right to education for female students.”


Vedi anche: