Pergamena Nobel 1985 (2)Trent’anni fa, nel pieno della corsa alle armi nucleari e della cosiddetta Guerra Fredda tra USA ed URSS, tra capitalismo e cosiddetto socialismo reale, si giunse tanto vicini all’impiego delle armi nucleari che medici americani e sovietici, ormai amici dopo tanti anni di collaborazione accademica internazionale, decisero di intervenire per aiutare i leaders in carica alla Casa Bianca ed al Cremlino a capire l’urgente necessità di un accordo strategico, fino allora impensabile, tra le due superpotenze nucleari che rappresentavano. Tre medici americani e tre sovietici, dunque, fondarono l’Internazionale Medici per la Prevenzione della Guerra Nucleare, International Physicians for the Prevention of Nuclear War (IPPNW, www.ippnw.org).

Il dott. Michele Di Paolantonio ad Oslo, il 10 dicembre 1985, con la pergamena e la medaglia d'oro del Premio Nobel per la Pace
Il dott. Michele Di Paolantonio ad Oslo, il 10 dicembre 1985, con la pergamena e la medaglia d’oro del Premio Nobel per la Pace

Il cruciale ruolo dei medici italiani nella prevenzione della guerra nucleare si formalizzò con la costituzione a Roma del Comitato Scientifico Italiano “Medicina per la Pace” nel 1982, di cui furono chiamati a far parte tutti i membri del Comitato Centrale della Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici, i membri medici dell’Accademia Pontificia delle Scienze e dell’Accademia Nazionale dei Lincei. Dal seno del Comitato venne costituita la Sezione Italiana dell’Internazionale Medici, che fu rappresentata dal suo attuale Presidente, dott. Michele Di Paolantonio, il 10 dicembre 1985 nella cerimonia di consegna ad Oslo del Premio Nobel per la Pace all’organizzazione stessa, in rappresentanza dei medici italiani.

La Sezione Italiana dell’Internazionale ha partecipato a tutti i Summit dei Premi Nobel per la Pace svoltisi dal 2000 al 2007 a Roma. In occasione del Summit del 2003, la FNOMCeO accolse nella sua sede la delegazione mondiale dell’Internazionale Medici, a fattivo ricordo e riaffermazione del comune cruciale impegno profuso molti anni prima per lo smantellamento dei missili nucleari intermedi dall’Europa.

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