Dalla Rete Disarmo un utile elenco degli articoli apparsi sui media italiani
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Associazione Italiana Medicina per la Prevenzione della Guerra Nucleare. Sezione italiana di IPPNW – International Physicians for the Prevention of Nuclear War
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Con una maggioranza quasi assoluta, ieri 7 luglio 2017 è stato approvato, in sede ONU, il Trattato per la messa al bando delle armi nucleari.
Presenti i rappresentanti di più di 120 Nazioni, l’Assemblea è stata comunque disertata dagli Stati dotati di armi atomiche e da diversi loro alleati, tra cui l’Italia. La loro assenza non ha comunque influito sulla validità del voto, che attende il 20 settembre prossimo per la sua ratificazione con le firme degli Stati sostenitori del Trattato.
Risulterà così operativa e giuridicamente vincolante la proibizione a sviluppare, testare, produrre, acquisire, possedere ma anche trasferire o ricevere il trasferimento, consentire la dislocazione di armi nucleari e altri dispositivi esplosivi nucleari, e inoltre a incoraggiare, indurre, assistere o ricevere assistenza per una qualsiasi delle suddette attività. Un traguardo raggiunto anche grazie al costante impegno profuso nel corso degli anni dalle numerosissime organizzazioni della Società Civile.
L’arma atomica era rimasta l’unico tipo di arma di distruzione di massa non ancora giuridicamente soggetta a divieto; che aggiunge, oltre all’uso di tali ordigni, anche la semplice minaccia al loro impiego.
E’ nota a tanti – e adesso anche tanti Stati lo confermano – la catastrofe umanitaria che l’atomica provocherebbe, anche in un suo uso limitato; e ciò può avvenire anche per incidente o per errore. I Nuclear States giustificano la loro assenza adducendo la preferenza a un disarmo “step to step” o definendo il Trattato come fautore di divisioni; il boicottaggio prolungato – fin dai primi passi del lungo percorso intrapreso dagli incontri internazionali che hanno portato al successo di ieri – dimostra piuttosto che questo Trattato avrà realmente la possibilità di un impatto positivo verso il disarmo nucleare totale.