TPNW: Dall’Estremo Oriente una nuova adesione

Non solo drammatiche – da ripresa di Guerra Fredda – le notizie lasciateci dall’anno trascorso e che si accavallano ancora in questi primi giorni dell’anno; ché un guizzo di positività arriva adesso dalla Cambogia, da pochi giorni 70° firmatario del Trattato per la proibizione delle armi nucleari.

Riporto quanto scrive Tim Wright, Treaty Coordinator di ICAN:

Oggi 9 gennaio ICAN dà il benvenuto alla firma della Cambogia del Trattato sul divieto delle armi nucleari. La Cambogia è il 70 ° firmatario del trattato, che è stato adottato dalle Nazioni Unite il 7 luglio 2017.

Tutte le nazioni del Sud-est asiatico, ad eccezione di Singapore, sono ora firmatarie del trattato. La Thailandia e il Vietnam lo hanno anche ratificato, e altri nella regione dovrebbero ratificarlo quest’anno.

Durante la negoziazione del trattato, la Cambogia ha espresso profonda preoccupazione per le grandi “conseguenze umanitarie derivanti dall’uso di armi nucleari” e ha affermato che l’eliminazione è “l’unica garanzia contro l’uso o la minaccia dell’uso di armi nucleari”.


Dal sito di ICAN: Signature/ratification status of the Treaty on the Prohibition of Nuclear Weapons

Tutte le firme del Trattato

Alle Nazioni Unite, dopo l’approvazione del Trattato per la messa al bando delle armi nucleari. In una raccolta di immagini ecco il momento della firma o della ratifica, a partire dal 20 settembre 2017, da parte dei Presidenti o dei Rappresentanti diplomatici dei vari Stati che hanno aderito al Nuclear Ban Treaty.


(fonte: Tim Wright)


Note:

  • A questo link la presentazione originale, che verrà via via aggiornata man mano che nuove firme si aggiungeranno.
  • Se vi sono problemi nella visualizzazione, è possibile scaricare direttamente la presentazione in Powerpoint.

______________________________

Adesso siamo a dieci

Il 17 maggio scorso un’altra Nazione ha aggiunto la sua firma per la ratifica del Trattato per la proibizione delle armi nucleari. E’ il Vietnam che fa arrivare a 10 il numero degli Stati che confermano col loro voto il loro impegno per rendere legale il Trattato secondo il Diritto internazionale.

 

Qui un riepilogo aggiornato:

  • Nazioni che hanno partecipato ai negoziati: 135
  • Nazioni favorevoli al Trattato: 122
  • Nazioni a tutt’oggi firmatarie del Trattato: 58
  • Nazioni a tutt’oggi che lo hanno ratificato: 10
(fonte: ICAN)

Certamente siamo ancora lontani dal traguardo ma nonostante il boicottaggio dei Nuclear States nuove firme si aggiungeranno via via. Sicuramente cresce nel mondo la percezione della catastrofe insita nel possibile futuro uso dell’atomica. Le ragioni della deterrenza ancora sottolineata da diversi Stati come indispensabile per la propria sicurezza diventano a questo punto assolutamente inverosimili.


Dal sito di ICAN:

 


 

Un ulteriore invito. E un incontro importante.

un-logoDopo l’approvazione a maggioranza quasi assoluta e la firma del Trattato sulla messa al bando delle armi nucleari, ecco dalle Nazioni Unite un ulteriore invito alla sua ratifica: lo scorso 6 ottobre l’Assemblea Generale ha votato e approvato, anche qui a larga maggioranza, un insieme di Risoluzioni a favore del Ban Threaty del 7 luglio scorso. La principale Draft Resolution L6 (1),  enfatizzando la grande importanza al traguardo del Trattato, invita, tra l’altro, alla sua ratifica da parte degli Stati non ancora impegnatisi in tal senso.

Importante il risultato, anche in termini di voto, che ha portato all’approvazione di questa Risoluzione: si tratta di 118 voti a favore, 39 “No” e 11 astensioni (2). E purtroppo tra i “No” troviamo i Nuclear States e loro alleati tra cui l’Italia; un risultato quasi scontato ma che dà a molti di noi un senso di sconforto.

 

Da Reaching Critical Will ecco i link al documento:

  1. La Draft Resolution L6  (documento a distribuzione limitata)
  2. Il risultato del voto

 


Tra gli Stati che dopo le firme del 7 luglio hanno già ratificato il Trattato, vediamo lo Stato del Vaticano, attento come non mai all’impegno verso un disarmo totale. E da Papa Francesco ecco arrivare l’annuncio del Vertice mondiale per il Disarmo nucleare “Prospettive per un mondo libero dalle armi nucleari e per un disarmo integrale” che si terrà a Roma il 10 e 11 novembre prossimi.

Al vertice sono invitati l’Alto rappresentante Onu per il Disarmo, il vicesegretario generale della NATO e rappresentanti degli Stati coinvolti nella crisi coreana. Un argomento del Summit sarà la possibile mediazione vaticana alla minaccia di un conflitto forse atomico a causa della crisi coreana, ma essendo iniziata la sua preparazione prima della crisi USA-Corea del Nord, si allargherà principalmente su argomenti – e minacce – più globali.

Importante sarà la presenza di 11 Premi Nobel per la Pace tra cui la nostra Beatrice Fihn direttore esecutivo di ICAN mentre significativa sarà la testimonianza di Masako Wada, una delle ultime superstiti di Hiroshima.


 

Risoluzione L.41

Comunicato del Presidente di IPPNW-Italy:
un-logoIeri 28 ottobre 2016 è accaduto alle Nazioni Unite un fatto storico: è stata adottata, in sede di Prima Commissione Disarmo della 71° Assemblea Generale, la Risoluzione L.41 (vedi http://reachingcriticalwill.org/images/documents/Disarmament-fora/1com/1com16/resolutions/L41.pdf), che impegna le Nazioni Unite all’apertura della Conferenza per la Messa al Bando delle Armi Nucleari, sulla base dell’Iniziativa Umanitaria condotta in primo luogo dal Comitato Internazionale della Croce Rossa / Mezzaluna Rossa (ICRC/HC) e dall’International Physicians for the Prevention of Nuclear War (IPPNW) – Internazionale Medici per la Prevenzione della Guerra Nucleare, entrambe organizzazioni Premio Nobel per la Pace.

 

Sulla base di una proposta formulata a Roma nell’aprile 2010, da chi scrive, al rappresentante dell’ICRC/HC in sede di Working Meeting di preparazione del Summit Mondiale dei Premi Nobel per la Pace che si tenne ad Hiroshima nell’ottobre 2010, il Comitato adottò dapprima a Ginevra e poi a Sydney la prima e la seconda Risoluzione per l’eliminazione delle armi nucleari, e contemporaneamente organizzò tre Conferenze Diplomatiche Internazionali sull’Impatto Umanitario delle Armi Nucleari che si tennero, in presenza di delegazioni diplomatiche ufficiali di oltre cento Paesi membri delle Nazioni Unite, ad Oslo (marzo 2013), Nayarit, Messico (febbraio 2014) e Vienna (dicembre 2014), che hanno rappresentato il background diplomatico internazionale che ha portato, attraverso il lavoro comunemente svolto nel Gruppo di Lavoro Aperto delle Nazioni Unite per Colloqui Multilaterali per il Disarmo Nucleare, insieme ed affiancate, dalle delegazioni di Croce Rossa Internazionale (ICRC) ed Internazionale Medici (IPPNW), allo storico voto all’ONU della scorsa notte, tra il 27 ed il 28 ottobre 2016.

 

Dott. Michele Di Paolantonio
Presidente della Sezione Italiana dell’IPPNW,
International Physicians for the Prevention of Nuclear War,
organizzazione Premio Nobel per la Pace 1985

Good News

“Per sette decenni, l’ONU ha messo in guardia contro i pericoli delle armi nucleari, e attivisti ovunque nel mondo si sono adoperati per la loro abolizione. Oggi la maggior parte degli Stati, infine, ha deliberato di bandire queste armi”. Beatrice Fihn, direttore esecutivo di ICAN, annuncia così l’approvazione della Risoluzione L.41 dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, che impegna le Nazioni Unite stesse all’avvio nel 2017 di negoziati per un Trattato per la messa al bando delle armi nucleari.

Si tratta di un evento di portata storica dopo due decenni di stagnazione nelle iniziative sul disarmo nucleare. E per la prima volta i negoziati verteranno proprio sulla proibizione dell’arma atomica in quanto tale anziché sulla semplice riduzione degli armamenti. Molto hanno influito le Conferenze Diplomatiche Internazionali sull’Impatto Umanitario delle Armi Nucleari (Oslo nel marzo 2013, Nayarit nel febbraio 2014 e Vienna nel dicembre 2014) che hanno preparato il terreno ai lavori dell’Open Ended Working Group la cui Risoluzione finale ha portato alla successiva votazione del 28 ottobre scorso al First Committee of the UN General Assembly.


La votazione

Per ottenere l’approvazione occorrevano i 2/3 di assensi da parte degli Stati presenti all’Assemblea. Si sono avuti in totale 123 voti favorevoli, 38 contrari e 16 astenuti.

Tra gli astenuti è da notare anche la presenza di tre Nuclear States (Cina, India e Pakistan) – l’astensione al voto non è considerata voto contrario – mentre la quasi totalità degli Stati europei ha affiancato il “no” convinto di USA, Russia, Canada, Giappone, Israele, Australia, South Corea e Micronesia.

 


Per approfondire:

 

______________________________

Negoziati per l’abolizione delle armi nucleari, diverse proposte alla Conferenza

OEWG 2016Nove Stati delle Nuclear Free Zones (Argentina, Brasile, Costa Rica, Ecuador, Guatemala, Indonesia, Malesia, Messico e Zambia) nel corso della giornata del 4 maggio all’OEWG hanno presentato una proposta: una Conferenza per l’apertura di negoziati nel 2017 allo scopo di giungere alla creazione di uno strumento giuridicamente vincolante per vietare le armi nucleari.

“Questo è uno sviluppo molto eccitante e dimostra che i governi si stanno preparando ad avviare un processo di messa al bando delle armi nucleari”, afferma Beatrice Fihn, direttore esecutivo di ICAN. Inoltre un’altra proposta, presentata dai 127 Paesi aderenti all’Humanitarian Pledge, invoca il perseguimento urgente di un nuovo trattato per la proibizione e l’eliminazione delle armi nucleari.

Altre proposte simili sono state presentate dalla Comunità degli Stati Latinoamericani e Caraibici (CELAC) oltre che da singole delegazioni quali quelle del Messico e del Nicaragua, mentre altri Paesi ne hanno ugualmente appoggiato la richiesta.

Cinque Stati insulari del Pacifico – Fiji, Nauru, Palau, Samoa e Tuvalu – hanno presentato un documento di lavoro che propone possibili elementi da inserire in un trattato di messa al bando delle armi nucleari, chiedendo l’apertura di negoziati nella seconda parte di quest’anno.

E’ chiaro che la maggioranza dei governi nel mondo vuole che si arrivi a un nuovo trattato che vieti le armi nucleari.

Così commenta Beatrice Fihn: “Una minoranza di governi si oppone ancora ad un trattato che bandisca le armi nucleari, ma la maggior parte dei Paesi si sta preparando ad agire sulle ultime armi di distruzione di massa non ancora espressamente vietate attraverso un trattato”


L’articolo originale nel sito di ICANhttp://www.icanw.org/campaign-news/proposals-for-starting-negotiations-in-2017-put-forward-at-the-oewg/

______________________________

Some multimedia clips from OEWG

Ira Helfand reflects on experience of Hiroshima survivor (May 3)

On May 3, 2016, IPPNW co-president Ira Helfand spoke during a panel on the humanitarian impact of nuclear weapons during the UN Open-Ended Working Group meetings on nuclear disarmament. His comments were directed to Setsuko Thurlow, a Hiroshima survivor who had just told her personal story of August 6, 1945, the day the US dropped an atomic bomb on her city, when she was 13 years old.


IPPNW co-president Tilman Ruff addresses OEWG (May 4)

Banning and eliminating nuclear weapons is the only way to secure planetary health.