L’Italia aderisca al TPNW. Una mozione in Senato

Una mozione in Senato. Una richiesta ufficiale affinché il governo italiano disponga i passi necessari affinché anche il nostro Paese aderisca al Trattato per la proibizione delle armi nucleari.

Supportato da IALANAInternational Association of Lawyers for the Abolition of Nuclear Arms – e da altri partner e membri di ICAN in Italia, il documento presentato in Parlamento il 29 maggio scorso nella sua premessa ha illustrato nel dettaglio l’approvazione in sede ONU del Trattato – 122 Paesi a favore, 70 firmatari e 23 ratifiche in data attuale – e la motivazione grave che è stata alla base del lungo percorso che dagli anni passati ha portato alla sua stesura:

Premessa fondamentale del Trattato è il riconoscimento, di particolare rilievo in uno strumento giuridico internazionale, delle “catastrofiche conseguenze umanitarie” delle armi nucleari, e che la loro completa eliminazione “rimane il solo modo per garantire che esse non siano mai usate in qualsiasi circostanza”.

Possibili incidenti nucleari con la probabilità conseguente di deflagrazione (il Dipartimento della Difesa statunitense ne ha elencati finora 32) e incognite derivanti dall’attuale instabilità internazionale elevano il rischio del confronto atomico ancor più che negli anni della Guerra Fredda. 122 nazioni hanno riconosciuto il pericolo e purtuttavia nel nostro continente la posizione dei Paesi della NATO (con l’esclusione dell’Olanda) è stata di assoluto disinteresse nella partecipazione dei lavori dell’Assemblea, e l’Italia si è accodata alle decisioni del Patto Atlantico.

Ecco quindi l’impegno che la mozione formalmente ha indicato al nostro governo:

  • disporre gli atti necessari all’adesione dell’Italia al Trattato delle Nazioni Unite relativo al divieto delle armi nucleari, fatto a New York il 7 luglio 2017 e aperto alla firma il 20 settembre 2017;
  • presentare conseguentemente alle Camere il disegno di legge per l’autorizzazione alla ratifica e per l’esecuzione del Trattato.

 

Mozione presentata dai senatori De Petris, Errani, Grasso, Laforgia, De Falco, Segre, Martelli, Buccarella, De Bonis

Invitiamo alla lettura del testo qui in allegato.

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