Risorse multimediali

Ricordiamo la presenza nel nostro sito di una pagina che raccoglie numerosi video realizzati da diverse organizzazioni internazionali impegnate per la pace e il disarmo.

I clip video, raggruppati sotto forma di playlist, sono fruibili qua:

Media resources


 

Dichiarazione dell’Associazione Italiana Medicina per la Prevenzione della Guerra Nucleare

IPPNW-GIF-bluewhtnobelDICHIARAZIONE DELL’ASSOCIAZIONE ITALIANA MEDICINA PER LA PREVENZIONE DELLA GUERRA NUCLEARE (AFFILIATA ITALIANA DI ICAN, PREMIO NOBEL PER LA PACE 2017). Roma, 10 ottobre 2017

Rivendichiamo il ruolo italiano nella costruzione del riconoscimento che ICAN, International Campaign to Abolish Nuclear Weapons, Campagna  Internazionale per l’Abolizione delle Armi Nucleari, ha avuto per essere riuscita, con IPPNW, International Physicians for the Prevention of Nuclear War, Internazionale Medici per la Prevenzione della Guerra Nucleare, e Croce Rossa Internazionale / Mezza Luna Rossa, ad ottenere alle Nazioni Unite, dopo le Conferenze Diplomatiche Internazionali sull’Impatto Umanitario delle Armi Nucleari di Norvegia, Messico ed Austria, prima la Conferenza e poi il Trattato per la Messa al Bando delle Armi Nucleari sottoscritto a Ginevra il 20 settembre u.s., valendoci il conferimento del Premio Nobel per la Pace 2017.

L’Italia, sede per tanti anni dei Summit Mondiali dei Premi Nobel per la Pace a cui abbiamo sempre attivamente partecipato come Sezione Italiana dell’Internazionale Medici per la Prevenzione della Guerra Nucleare, organizzazione Premio Nobel per la Pace 1985 e fondatrice di ICAN nel 2007, ha creato l’opportunità, in occasione del Working Meeting dei Summit che tenemmo a Roma il 24 e 25 aprile 2010, di far incontrare IPPNW (ed ICAN) e Comitato Internazionale della Croce Rossa/Mezza Luna Rossa nel promuovere un’iniziativa globale per l’abolizione delle Armi Nucleari che, vi assicuriamo, è solo all’inizio.

IPPNW Italy desidera ricordare quanto il Presidente Mondiale dell’IPPNW di allora Ronald Mc Coy, accolto dalla Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici in occasione del Summit del novembre 2003, disse a Roma, ad una qualificata platea qui riunita nel marzo 2004, concludendo un Seminario mondiale riservato sulle armi di distruzione di massa: “L’abolizione delle Armi Nucleari non è un’utopia, così come l’abolizione delle della schiavitù fu un’utopia solo fino al momento in cui fu abolita di fatto nel diritto internazionale”.

ICAN sarà lo strumento di questa nuova abolizione.

Il nostro Premio Nobel per la Pace 2017 non è un punto di arrivo ma di partenza, per la difesa e la sicurezza dell’umanità.

AIMPGN

Associazione Italiana Medicina per la Prevenzione della Guerra Nucleare

Affiliata Italiana di ICAN, organizzazione Premio Nobel per la Pace 2017


Ricordando le proprie origini

Da John Loretz arriva la segnalazione di un importante articolo che racconta, attraverso un’intervista al Dr. Ronald McCoy – ex presidente di IPPNW – come ICAN nacque, dopo il fallimento della Conferenza di Revisione del Trattato di Non Proliferazione Nucleare del 2005. Un’idea che si tradusse nell’invito alla creazione di un movimento di base che portasse alla proibizione delle armi nucleari, sulla falsariga di quanto venne svolto dalla Campagna per l’abolizione delle mine dalle cui mobilitazioni si arrivò al Trattato di Ottawa nel 1997.

“Possiamo intitolarla International Campaign to Abolish Nuclear Weapons” e il suo acronimo, ICAN, definisce anche la fermezza dei volontari nelle tantissime organizzazioni e associazioni che la compongono: I CAN, Io posso…

Qui sotto i link:

How a Malaysian birthed an anti-nuclear arms campaign that won this year’s Nobel Peace Prize(Singapore News su Yahoo)

How Melbourne activists launched a campaign for nuclear disarmament and won a Nobel prize (dal sito inglese “The Conversation)


e… un video del 2007 prodotto dalla neonata Organizzazione per promuovere la sua crescita e il suo sostegno!

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Il Nobel a ICAN!

Premio Nobel per la Pace a ICANForse mai come quest’anno il Premio è stato tanto in sintonia con quanto Alfred Nobel scrisse nelle sue ultime volontà. Il Nobel Peace Prize assegnato oggi a ICAN è il riconoscimento più importante per l’International Campaign for the Abolition of the Nuclear Weapons, a cui convergono nel mondo centinaia di organizzazioni fortemente attive nell’attuazione di un disarmo atomico globale.

Non è una coincidenza l’assegnazione del premio proprio in questo periodo di estrema tensione e di rischio sempre maggiore di un conflitto nucleare. La stessa presidente del Comitato norvegese del Nobel ha affermato che “stiamo mandando un messaggio a tutti gli Stati, in particolare gli Stati nucleari”: il monito che arriva da Oslo è quanto mai attuale dopo l’approvazione in sede delle Nazioni Unite del Trattato per la messa al bando delle armi nucleari. Un percorso iniziato da qualche anno e che ha avuto il suo sviluppo e la sua crescita in seno alle Conferenze diplomatiche che si sono succedute proprio grazie al lavoro e alla determinazione dei tanti gruppi di attivisti nella Società Civile: il concetto di “impatto umanitario” nell’ipotesi di un conflitto atomico non aveva mai trovato posto nelle Conferenze tra i vari Stati e nei Trattati sul disarmo nucleare.

Qui il dott. Di Paolantonio:

“Il cammino è cominciato proprio a Roma, il 24 e 25 aprile 2010, durante il tradizionale incontro dei Nobel per la Pace, a cui ero presente. In quell’occasione, ci sono stati i primi approcci per sviluppare l’azione di sensibilizzazione proseguita con le conferenze internazionali preparatorie degli anni successivi. Tra il 2013 e il 2015, la comunità mondiale si è incontrata a Oslo, Nayarit e Vienna per discutere la questione atomica dal punto di vista delle “conseguenze umanitarie” di un possibile conflitto nucleare e verificare la possibilità di prevedere un divieto legale contro tale tipo di armamenti. E’ un sogno che può e deve avverarsi. Proprio come è avvenuto per la schiavitù, la sua abolizione sembrava un’idea utopica fino a un momento prima che avvenisse. Poi, è diventato assurdo il contrario”.


ICAN – Statement on Nobel Peace Prize 2017 traduzione italiana di Lisa Clark     Testo originale

Logo ICANE’ un grande onore essere insigniti del Premio Nobel per la Pace 2017 come riconoscimento per il nostro ruolo nell’approvazione del Trattato sulla Proibizione delle Armi Nucleari. Questo storico trattato, adottato il 7 luglio con il voto favorevole di 122 Stati, offre all’umanità uno strumento alternativo, assolutamente necessario, in questo nostro mondo dove prevalgono e proliferano invece le minacce di azioni di distruzione di massa.
La Campagna Internazionale per l’Abolizione delle Armi Nucleari (ICAN) è una coalizione di organizzazioni non-governative di 100 paesi. Grazie al potere delle mobilitazioni popolari abbiamo lavorato per scrivere la parola fine alla storia dell’arma più distruttiva che l’uomo abbia mai inventato, l’unica arma che minaccia l’esistenza stessa dell’umanità.
Questo premio rende omaggio agli sforzi di milioni di attivisti e cittadini in tutto il mondo che, fin dai primi anni dell’era atomica, hanno alzato la voce contro le armi nucleari, hanno protestato, dicendo con forza che quelle armi non servono ad alcuno scopo legittimo e devono essere messe al bando, smantellate ed eliminate.
Rende omaggio anche ai sopravvissuti dei bombardamenti atomici su Hiroshima e Nagasaki – gli Hibakusha – nonché alle vittime delle sperimentazioni nucleari in tutto il mondo, le cui strazianti testimonianze e il cui impegno senza sosta hanno svolto un ruolo importantissimo nel percorso che ha portato all’adozione di questo storico trattato.
Il trattato vieta categoricamente le peggiori armi di distruzione di massa e traccia un percorso chiaro verso la loro eliminazione totale. Si tratta della risposta alle preoccupazioni crescenti della Comunità internazionale che riconosce che un qualsiasi uso di armi nucleari infliggerebbe danni catastrofici e permanenti agli esseri umani e al nostro pianeta vivente.
Siamo orgogliosi di aver svolto un ruolo di primo piano nell’elaborazione del trattato, attraverso l’impegno e la partecipazione a conferenze diplomatiche; continueremo a lavorare alacremente negli anni a venire per garantire che possa entrare in vigore ed essere pienamente attuato. Ogni nazione che vuole davvero impegnarsi per un mondo più pacifico, libero dalla minaccia nucleare, dovrà firmare e ratificare questo trattato di importanza vitale, senza ulteriori indugi.
Alcuni governi ritengono che le armi nucleari rappresentano uno strumento legittimo ed essenziale di sicurezza: sono idee non solo sbagliate ma pericolose, poiché incitano alla proliferazione e impediscono il disarmo. Tutte le nazioni hanno il dovere di rifiutare queste armi totalmente, prima che vengano usate di nuovo.
Siamo in un’epoca di forti tensioni globali, in cui la retorica bellicosa rischia di portarci inesorabilmente verso l’orrore inenarrabile. Lo spettro della guerra nucleare ci minaccia nuovamente. Se mai è esistito il momento storico giusto, in cui gli Stati hanno l’obbligo morale di dichiararsi contrari alle armi nucleari, quel momento è adesso.
Ci rivolgiamo con gratitudine a quegli Stati che hanno già firmato e ratificato il Trattato sulla Proibizione delle Armi Nucleari e incoraggiamo tutti gli altri a seguire il loro esempio. Questa è la strada da perseguire in questo momento di grande crisi. Il disarmo non è un pio desiderio, è una impellente necessità umana.
Con umiltà desideriamo ringraziare il Comitato norvegese per il Nobel. Questo premio illuminerà la strada che il Trattato sulla Proibizione ci ha aperto, strada che conduce a un mondo libero da armi nucleari. Prima che sia troppo tardi, dobbiamo imboccare quella strada.


E qui sotto ecco un video del 2007 prodotto dalla neonata Organizzazione per promuovere la sua crescita e il suo sostegno!

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Settantadue anni dopo

Hiroshima, Peace ParkAnno dopo anno, la città di Hiroshima trasmette al mondo il suo invito pressante a non dimenticare e a battersi perché il ricordo delle stragi atomiche non diventi di nuovo realtà. Anno dopo anno il Sindaco della città martire lancia la sua “Peace Declaration” ricordando che l’incubo atomico rimane attuale.

“Questo demonio non è una cosa del passato. Finché esistono armi nucleari e i responsabili politici ne minacciano il loro uso, il loro orrore potrebbe riapparire nel nostro presente in qualsiasi momento. Potreste trovarvi a soffrire per la loro crudeltà. Questo è il motivo per cui chiediamo a tutti di ascoltare le voci degli Hibakusha!”

E il racconto dei sopravvissuti viene riproposto alle nostre coscienze. “Questo appello alla coscienza e questo richiamo affinché i responsabili politici ne rispondano coscientemente, sono profondamente radicate nell’esperienza degli Hibakusha. Facciamo nostri il loro appello e il loro richiamo, diffondiamoli in tutto il mondo e passiamoli alla generazione futura”

 

E’ un accenno però di speranza il successivo richiamo al recente Trattato per la messa al bando delle armi atomiche: “Nel mese di luglio, quando 122 membri delle Nazioni Unite – ad esclusione degli Stati dotati di armi nucleari e degli “Umbrella States” – adottarono Il Trattato sul divieto delle armi nucleari, essi dimostrarono la determinazione inequivocabile per la loro abolizione. Dato questo sviluppo, i governi di tutti i Paesi devono adesso adoperarsi per progredire ulteriormente verso un mondo futuro senza armi nucleari”

 

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Trattato sulla messa al bando delle armi nucleari – Copertura dei media italiani

Dalla Rete Disarmo un utile elenco degli articoli apparsi sui media italiani

I link sono navigabili; agire sui comando “+” e “-“ per regolare la leggibilità del foglio. Scaricare il documento per un utilizzo fuori rete.

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Ban the Bomb. Finally.

Con una maggioranza quasi assoluta, ieri 7 luglio 2017 è stato approvato, in sede ONU, il Trattato per la messa al bando delle armi nucleari.

Nuclear Ban negotiations 2017Presenti i rappresentanti di più di 120 Nazioni, l’Assemblea è stata comunque disertata dagli Stati dotati di armi atomiche e da diversi loro alleati, tra cui l’Italia. La loro assenza non ha comunque influito sulla validità del voto, che attende il 20 settembre prossimo per la sua ratificazione con le firme degli Stati sostenitori del Trattato.

Risulterà così operativa e giuridicamente vincolante la proibizione a sviluppare, testare, produrre, acquisire, possedere ma anche trasferire o ricevere il trasferimento, consentire la dislocazione di armi nucleari e altri dispositivi esplosivi nucleari, e inoltre a incoraggiare, indurre, assistere o ricevere assistenza per una qualsiasi delle suddette attività. Un traguardo raggiunto anche grazie al costante impegno profuso nel corso degli anni dalle numerosissime organizzazioni della Società Civile.

L’arma atomica era rimasta l’unico tipo di arma di distruzione di massa non ancora giuridicamente soggetta a divieto; che aggiunge, oltre all’uso di tali ordigni, anche la semplice minaccia al loro impiego.

E’ nota a tanti – e adesso anche tanti Stati lo confermano – la catastrofe umanitaria che l’atomica provocherebbe, anche in un suo uso limitato; e ciò può avvenire anche per incidente o per errore. I Nuclear States giustificano la loro assenza adducendo la preferenza a un disarmo “step to step” o definendo il Trattato come fautore di divisioni; il boicottaggio prolungato – fin dai primi passi del lungo percorso intrapreso dagli incontri internazionali che hanno portato al successo di ieri – dimostra piuttosto che questo Trattato avrà realmente la possibilità di un impatto positivo verso il disarmo nucleare totale.


Il percorso intrapreso: dalle Conferenze Diplomatiche Internazionali sull’Impatto Umanitario delle Armi Nucleari all’Accordo approvato alle Nazioni Unite

  • Marzo 2013 a Oslo (Norvegia), Febbraio 2014 a Nayarit (Messico) e Dicembre 2014 a Vienna (Austria): Conferenze Diplomatiche Internazionali sull’Impatto Umanitario delle Armi Nucleari – Creazione dell’Open Ended Working Group (OEWG);
  • Ottobre 2016, Nazioni Unite. Risoluzione L.41 a seguito dei lavori dell’OEWG: impegna le Nazioni Unite all’avvio dei negoziati per la messa al bando delle armi nucleari;
  • Marzo 2017 e Giugno-Luglio 2017: Assemblea delle Nazioni Unite, negoziati per la messa al bando delle armi nucleari;
  • 7 luglio 2017: l’Assemblea approva il Trattato

Alcune risorse e documenti


Immagini dalla Conferenza (slides su Flickr by Lucas Wirl)

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Si noti in una foto l’assenza della Germania, come pure quella del rappresentante del nostro Paese. L’influenza degli Stati Uniti e degli altri Paesi possessori dell’atomica, e delle motivazioni di deterrenza “per mantenere la sicurezza” politica e militare, hanno allontanato i Nuclear States (e i loro alleati) dall’essere partecipi di questa opportunità che nemmeno il Trattato di non proliferazione nucleare è mai arrivato a realizzare.