Iran: non vi sono soluzioni militari della controversia sul programma nucleare

“Gli ultimi mesi del 2011 e l’inizio del 2012 sono stati caratterizzati da un crescente livello della polemica internazionale sul programma nucleare iraniano, e sempre più spesso si parla della possibilità di un intervento militare contro quelle installazioni nucleari da parte principalmente di Israele. È essenziale  invece che i responsabili della diplomazia non si facciano intrappolare nel dilemma fra l’accettazione impotente di un Iran come  nuova potenza nucleare, e l’eliminazione con un intervento militare di un programma nucleare dichiaratamente civile. Per evitare un’altra guerra è quindi importante sostenere una posizione che da un lato abbassi i toni della polemica, e dall’altro esamini le possibili soluzioni all’empasse diplomatica.”

Riceviamo dall’USPID (Unione Scienziati per il Disarmo) un interessante documento, redatto dal Consiglio Scientifico e dal Comitato di Coordinamento Nazionale dell’USPID, che invitiamo a scaricare e diffondere ulteriormente. Si tratta di un’importante serie di riflessioni, arricchite dalle necessarie considerazioni giuridiche, su quanto sta accadendo in seguito al programma di arricchimento dell’uranio deciso dal governo dell’Iran, e sulla necessità di evitare un’escalation nel conflitto, per ora solo minacciato, tra Israele (e mondo occidentale) e la repubblica islamica dell’Iran.

Il documento in formato PDF è scaricabile qui sotto oppure direttamente dal sito dell’USPID

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Per un Medio Oriente libero dalle armi nucleari e di distruzione di massa

PNND“Le Nazioni Unite hanno adottato una risoluzione annuale ‘consensuale’, cioè includendo il supporto degli Stati della regione, richiamando all’istituzione di una zona “libera dalle armi nucleari” nel Medio Oriente, ma i soli governi non sono stati in grado di svilupparne l’evento politico o di scavalcare le divisioni politiche per raggiungere questo vitale obiettivo. I Parlamentari possono collaborare, al di là delle frontiere nazionali, per garantirne il successo”. Così si è espresso Alyn Ware, coordinatore mondiale di PNND, l’Organizzazione mondiale dei Parlamentari per la Non-Prolferazione e il Disarmo nucleare all’annuale assemblea delo scorso 20 ottobre a Berna.
E’ stato così presentato l’importante statement che pochi giorni addietro, ad Ankara il 16 ottobre 2011, su iniziativa di PNND e dell’affiliata turca di IPPNW, numerosi Parlamentari provenienti da diversi Stati del Medio Oriente hanno discusso e approvato.
Prosegue Alyn Ware: “PNND ha provveduto a consultare numerosi esperti di disarmo in Israele, Iran e altri Paesi arabi, su un approccio equilibrato per la pace e il disarmo nel Medio Oriente, e sul ruolo dei Parlamentari. Stiamo adesso facendo circolare questo statement nella regione e nel mondo per costruire un sostegno”.
 
Qui sotto il testo della Dichiarazione (la traduzione in inglese e l’originale redatto in turco)

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Quest’anno a Chicago il Summit dei Premi Nobel per la Pace

IPPNW a Chicago il 23 Aprile prossimo, per la partecipazione all’annuale Summit, il dodicesimo dalla sua fondazione nel 1999.
Che quest’anno, con più di 20 Peace Nobel Laureates previsti, risulterà essere il più numeroso nella sua storia.
Il ruolo di IPPNW si svilupperà in un Panel nell’ultimo dei tre giorni del Summit. Ira Helfand, Vice-Presidente regionale di IPPNW-Nord America, illustrerà i risultati delle ultime ricerche sugli effetti climatici di una ipotetica guerra nucleare, il suo impatto sulla produzione agricola mondiale e sulla disponibilità di cibo all’indomani di un conflitto. E di conseguenza, sull’urgenza di un sempre maggiore impegno nell’attuazione concreta di una convenzione sulle armi nucleari.


Qui sotto il documento finale: un appello ai giovani del mondo

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Dagli USA, dal mondo medico, un appello per un “Nuclear Free World”

Dall’affiliata statunitense di IPPNW, Physicians for Social Responsibility (PSR), riceviamo un importante documento. E’ unostatement redatto da numerosi Presidi di scuole mediche e di Public Health appellando con urgenza la comunità sanitaria ad attivarsi per contribuire a raggiungere l’obiettivo della messa al bando delle armi nucleari.

L’appello è stato diramato da Howard Frumkin, passato membro del board di PSR e Preside della School of Public Health all’università di Washington a Seattle ed è stato pubblicato nel American Journal of Preventive Medicine.
Riportiamo qui sotto il file PDF dell’appello, visibile anche online a questo link nel sito di PSR.

E’ auspicabile che tale linea, che sottolinea la sensibilità della comunità accademica statunitense nei confronti dell’urgenza di un disarmo nucleare, venga fatta propria, sia dalle nostre Facoltà Mediche, sia dalla stessa Croce Rossa Italiana. Un ulteriore importante punto di partenza per un’azione convinta è rappresentato dalla Risoluzione approvata dall’International Committee of Red Cross (ICRC) il 26 novembre 2011 a Ginevra (vedi link).

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Disarmo e non proliferazione nucleare tra retorica e realtà


Da diverdisarmo_conferenzaPisa_2012si anni
 la Regione Toscana ha affidato all’Istituto di Ricerche Economiche e Sociali (IRES) il compito di redarre un documento dedicato al tema delle armi e del Disarmo, con contributi, tutti di alto livello, realizzati da ricercatori e scienziati. Qui sotto riportiamo quanto nel sito di IRES Toscana è descritto, a introduzione di questa importante opera annuale utile a rafforzare una cultura di pace:

La Regione Toscana ha affidato all’Osservatorio sul Commercio delle armi di IRES Toscana la redazione dell’Annuario dedicato ai temi delle armi e del disarmo, con particolare attenzione al ruolo dell’Italia nel contesto europeo ed internazionale. Il volume mira a colmare una lacuna esistente a livello italiano, allineando il nostro paese agli altri grandi paesi europei in cui vengono pubblicati rapporti scientifici annuali sui temi delle armi, del disarmo e della sicurezza internazionale. L’annuario è stato dedicato a Giorgio La Pira che con la sua testimonianza di vita ha mostrato la praticabilità e la concretezza della pace e della soluzione diplomatica dei conflitti e delle tensioni internazionali. L’analisi poggia su un doveroso rigore metodologico e scientifico e su una prospettiva multidisciplinare che mira a fornire chiavi critiche e interpretative di una realtà complessa quale quella attuale. Lo spirito è quello della costruzione di una cultura di pace che poggi su solide basi scientifiche e politiche e che non ignori la complessità della realtà nelle sue articolazioni.  E’ uno strumento di documentazione e informazione dedicato a studiosi, ricercatori e operatori interessati alle tematiche della pace, delle armi e dei processi di disarmo.

Lo scorso 27 febbraio a Pisa, a Palazzo Gambacorti, è stato presentato l’ultimo Annuario, con la partecipazione di numerosi esperti. E’ intervenuto anche Roberto Del Bianco, webmaster di questo sito, che ha illustrato le iniziative di IPPNW e IPPNW-Italy in merito all’azione di disarmo nucleare.

Qui sotto è scaricabile la relazione Tra azione e diplomazia illustrata alla conferenza. essa comprende anche le pagine di riferimento suggerite nel corso dell’intervento.

La conferenza di presentazione è stata videoripresa e l’intero filmato (suddiviso nei vari interventi, data la lunghezza dell’evento) è fruibile a questa pagina multimediale.

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Disarmo e non proliferazione nucleare tra retorica e realtà – i video

1 – Apertura dei lavori: Pierluigi Consorti, Direttore Centro Interdisciplinare di Scienze per la Pace, Università di Pisa


2 – Introduzione di Francesco Lenci – Unione degli Scienziati Per Il Disarmo ONLUS e CNR, Pisa


3 – Chiara Bonaiuti, curatrice dell'”Annuario Disarmo”, edito da IRES Toscana.


4 – Lisa Clark – Beati i costruttori di Pace


5 – Andrea Bottai – Vicedirettore Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai – Campagna Senzatomica


6 – Giorgio Beretta – Rete italiana per il Disarmo


 

7 – Roberto Del Bianco – webmaster IPPNW-Italy, redattore associazione Peacelink


 

8 – On. Federica Mogherini Rebesani – Camera dei Deputati, IV Commissione Difesa


 

9 – Dibattito e conclusione

No military action will prevent nuclear proliferation

Lo scorso 8 febbraio il Comitato Esecutivo di IPPNW ha diramato un comunicato in cui condanna fermamente ogni ipotesi di conflitto armato “preventivo” nei confronti dell’Iran allo scopo di contrastare il presunto programma di sviluppo di armamenti nucleari.
Riportiamo qui il testo, tradotto per Peacelink da Ivan Fiamma e liberamente riproducibile a fini non commerciali.

Fungo1L’Organizzazione Internazionale Medici per la Prevenzione della Guerra Nucleare (IPPNW) è contraria a qualunque tipo di azione militare contro il programma nucleare iraniano. Un attacco agli stabilimenti iraniani causerà enormi devastazioni, aumenterà il rischio di proliferazione nucleare e bloccherà ogni possibilità di pace nella regione.

IPPNW incoraggia tutte le nazioni – e in particolare Israele e gli Stati Uniti – ad astenersi dal lanciare attacchi militari contro l’Iran e a collaborare con la comunità internazionale per verificare, attraverso le molte strade diplomatiche e non violente ancora disponibili, le legittime preoccupazioni sul fatto che l’Iran si stia dotando di armi nucleari.

IPPNW  invita inoltre l’Iran a ristabilire rapporti completi e trasparenti con la AIEA e a garantire agli ispettori accesso illimitato e tutte le informazioni di cui essi abbiano bisogno per assicurare alla comunità internazionale che l’Iran stia pienamente rispettando gli obblighi dettati dal Trattato di Non-Proliferazione Nucleare e che non sia impegnato nello sviluppo di armamenti nucleari.
Un attacco israeliano contro le strutture iraniane, con o senza  il supporto degli Stati Uniti e di altri suoi alleati, provocherebbe quasi certamente violente rappresaglie e causerebbe il rilascio di radioattività in quantità potenzialmente elevata. I costi umani sarebbero enormi e metterebbero a repentaglio la pace e la sicurezza regionali e internazionali. Il conflitto potrebbe sfociare in una guerra regionale e potrebbe sostanzialmente portare all’uso di armi nucleari – proprio ciò che il mondo intero deve evitare!

Non esiste una soluzione militare al problema della proliferazione di armamenti nucleari in nessuna parte del mondo e soprattutto non nel Medio Oriente.
IPPNW appoggia gli sforzi locali ed internazionali per negoziare un Medio Oriente privo di armi nucleari e incoraggia tutti i Paesi della regione, inclusi Israele e Iran, a partecipare in buona fede alla conferenza promossa dall’Organizzazione delle Nazioni Unite in Finlandia per porre le basi per un tale accordo.
Ad ogni modo, l’unico modo per garantire che le armi nucleari non saranno più usate è di negoziare e mettere in atto una Convenzione sulle Armi Nucleari che preveda l’eliminazione di tutti gli ordigni nucleari esistenti ed impedisca agli stati di svilupparli o di riacquisirli in futuro.

Nota: La pagina originale in inglese è a questo indirizzo: http://peaceandhealthblog.com/2012/02/08/no-military-action/

Immagini più di mille spiegazioni

5419dde8a1b0d11714f167a8_NUKEAnche se andiamo indietro nella memoria, l’impatto della fotografia nello sviluppo di una mentalità critica nei confronti dei conflitti è sempre stato notevole. Fin dai tempi delle guerre in Indocina, il connubio tra l’inviato e il fotoreporter ha contribuito a moltiplicare l’effetto descrittivo e a offrire prove di autenticità riguardo eventi e azioni atroci, spesso nascoste o minimizzate dalle forze in campo.

Il sito che segnaliamo  raccoglie immagini particolari. I reporter che lo popolano hanno un tema in comune.
Istantanee dall’Era Nucleare. I vivi, i morti, i sopravvissuti, l’ambiente, i popoli, la Bomba in tutte le sue forme. In un’epoca, l’Era Nucleare appunto, in cui la stessa esistenza della Bomba viene resa così nascosta da diventare quasi un’astrazione per la maggioranza di tutti noi.
E in cui lo stesso nucleare “civile” ha mostrato essere anch’esso un pericolo latente.
Ecco allora perché divulgare. Approfondire. Riflettere e agire, non solo come base ma anche e direi soprattutto nei confronti di istituzioni e governi.
Questo sito assai significativo, Atomic Photographers Guild, diventa anch’esso uno strumento che possiamo utilizzare. Una raccolta di testimonianze fissate nella carta e poi sullo schermo. Un deposito prezioso di scatti tra il bene e il male, immagini di un’umanità in bilico tra la vita e l’estinzione, e degli strumenti di morte (o di dubbioso “sviluppo”) che ne possono sancire il destino. Una “rubrica” di contatti e un calendario di eventi per approfondire nel concreto.